Il bosco delle tamerici

Il bosco delle tamerici – la storia

Alla fine volevo solo sapere la verità… che poi questa non mi piacesse era solo un piccolo dettaglio.

Eravamo partiti di buon ora quel mattino, senza sapere che quella passeggiata in bicicletta si sarebbe rivelata una zuffa , nella quale i sentimenti avrebbero azzannato le mie viscere.

L’aria era fresca e pungente e dentro al mio K-way mi sentivo al sicuro. Iniziammo a pedalare

Assonnati con l aroma di caffè ancora persistente sulla lingua.

Marco cercava di distanziarmi. La sua bicicletta correva forte sul terreno. Troppo forte..

Sembrava quasi volersi distanziare da me, e più incalzavo il mio passo più lui aumentava la sua velocità.

Riuscii ad affiancarmi a lui, posando una mano sul suo braccio. Cercavo un contatto, un sorriso, un segno, ma il suo viso imperturbabile rimaneva tale.

A un certo punto fra i suoi respiri carichi di affanno si lasciò uscire un rapido e ineluttabile

“Francesca… ho un’altra”.

Ecco, era iniziata la zuffa e la mia sicurezza stava scivolando via dal mio corpo come fosse ghiaccio al sole.

Continuavo a pedalare con meno vigore, lasciandomi frustare le braccia dai rami dei rovi di more che incorniciavano lo stretto sentiero nel bosco. Per fortuna indossavo la giacca a vento, altrimenti avrei avuto le braccia ricoperte di graffi, e ora avevo una ferita lacera e sanguinante da leccare.

Marco aveva smesso la sua corsa. Aveva raggiunto il suo traguardo sguarnito di applausi e festeggiamenti.

Il mare si stava avvicinando. Lo avvertivo dalla brezza leggera e carica di salsedine che stava invadendo le mie narici.

La mia corsa era incorniciata dalle tamerici che con il loro profumo persistente e intenso mi confondevano la mente. Le loro radici solcavano il terreno, rendendo il mio passaggio difficoltoso, sprofondando poi nella sabbia umida della spiaggia. Il pensiero di questi alberi dall’effetto stordente mi faceva sorridere. Ero letteralmente in balia della natura trasportata dai sensi solleticati ed eccitati che non mi rendevo conto che la mia vita si era appena sgretolata.

Avevo bisogno di essere coccolata ed accudita nei sentimenti e avevo un bosco intero sul mare che lo stava facendo. Cosa potevo desiderare di meglio?

Forse solo una gigantesca torta al cioccolato dove sprofondare per piangere e rinascere.

Cioccolami! – la ricetta

Ingredienti:

100 gr di cioccolato noisette

100 gr di cioccolato fondente

200 gr di zucchero a velo

100 gr di burro

4 uova

1 pizzico di sale

cacao amaro alla cannella per la spolverata finale

Spezzettare le due qualità di cioccolato e porle in una ciotola insieme al burro. Farli sciogliere a bagnomaria. Lasciare intiepidire mescolando spesso.

Montare i tuorli con lo zucchero a velo finchè non divengono gonfi e spumosi.

Aggiungere a filo il composto di cioccolato e mescolare per amalgamare bene.

Montare gli albumi a neve fermissima con un pizzico di sale. Incorporarli al composto con movimenti circolari dal basso verso l’alto.

Rovesciare il composto in una tortiera imburrata e infarinata( tortiera di 20/22 cm) e cuocere in forno a 180° per 20 minuti.

Una volta raffreddata spolverare con il cacao alla cannella

testi e foto di Elga Cappellari

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