I due soggiorni torinesi nella primavera del 1888 e nell’autunno e inverno 1888-89 furono per Friedrich Nietzsche tempi felici di intensa creatività.
Torino gli parve “magnifica e singolarmente benefica”, non ultimo anche per la sua cucina, come testimoniano le lettere scritte ad amici e parenti. “Il problema dell’alimentazione” costituisce un capitolo importante dell’autobiografia che Nietzsche scrisse a Torino e che intitolò Ecce homo.
Camminare per pensare e, per pensare bene, mangiare come si deve: è questa la formula di vita che il filosofo riesce a realizzare nella città sabauda prima di una fine che sarà enigmatica come la sua esistenza.
Elisabetta Chicco Vitzizzai ritrae la personalità singolare, sfaccettata e contraddittoria del filosofo nel libro Gli ossibuchi di Nietzsche: nella rappresentazione del suo rapporto con Torino, si scoprono anche tanti aspetti della città di fine Ottocento, ripercorrendone le vie, lungo il Po, nelle librerie, e soprattutto nei caffè e nelle trattorie preferite, per gustare gelati e specialità gastronomiche.
Gli ossibuchi di Nietzsche
Un felice incontro con Torino e la cucina piemontese
Ripercorrere le vie della città sabauda di fine Ottocento dietro i passi del filosofo, lungo il Po, nelle librerie, e soprattutto nei caffè e nelle trattorie preferite, per gustare gelati e specialità gastronomiche.
5,99€ – 9,50€
Autore: Elisabetta Chicco Vitzizzai
Pagine: 124
ISBN: N/A
Data pubblicazione: Gennaio 2013
Categoria: Libri letteratura e cibo
Collana: Leggere è un gusto
Trix –
Cosa mangiava Nietzsche nel suo periodo torinese? La cucina diventa in questo libro lo spunto e il pretesto per avanzare interessanti ipotesi sulla psicologia, la vita e le passioni di questo grande pensatore ancora così misterioso. Una lettura scorrevole, ma tutt’altro che superficiale, traspare a ogni passo lo studio approfondito che l’autrice ha fatto della vita e delle opere del filosofo.
Pietro –
Questo libro, in cui nella prima parte si parla con precisione di dettagli della Torino di fine ‘800, mi ha fatto guardare la citta’ con rinnovato interesse,seguendo i passi di Nietzsche nei suoi percorsi quotidiani. Non meno significativa e interessante la parte dal filosofo dedicata al problema della “alimentazione”, a cui tutti oggi sono molto interessati ma che prima di Nietzsche nessun filosofo aveva trattato. Il libro è piacevole anche per le ricette dei piatti piemontesi più amati da Nietzsche e per le immagini relative alla Torino dell’epoca, allo scrittore e ai suoi famigliari e conoscenti.