Nel sufismo si parla spesso di santi misteriosi, santi apotropaici, figure di uomini le cui funzioni spirituali sono celate a tutti, salvo a coloro che popolano il cosiddetto “Consiglio dei santi”, presieduto dal Polo e dai suoi due Ausiliari.
Il mistero dei custodi del mondo tratta proprio questo argomento: una gerarchia esoterica di santi protettori, veri e propri guardiani della luce e custodi della saggezza e della religione immutabile, la cui azione si svolge in modo puramente spirituale e la cui sede inaccessibile si situa nel cosiddetto “mondo immaginale”, il luogo dove i corpi si spiritualizzano e gli spiriti assumono forme corporee.
Benché l’autore Ibn ‘Arabî faccia riferimento ai mandatari islamici di queste funzioni, non è difficile scorgere dietro le sue parole, anche una velata allusione ai veri rappresentanti della Tradizione primordiale che risiedono nel Centro Supremo del nostro mondo, centro a cui sono stati dati numerosi nomi simbolici quali “Terra dei Viventi”, “Terra dei Beati”, “Isola Bianca”, “Terra dei Santi”, “Terra dell’Immortalità”, e molti altri ancora.
Il mistero dei custodi del mondo
Un’esposizione delle tre massime funzioni della gerarchia esoterica dei santi, ossia quella del Polo, vero e proprio “Vicario di Dio” sulla terra, e dei suoi due Assistenti: l’Imâm che si trova alla sinistra del Polo e che presiede all’integrità del mondo corporeo, e l’Imâm che si trova alla sua destra, incaricato del governo degli esseri spirituali.
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Fabio –
Il sufismo non è una corrente filosofica, ma metafisica, nella tradizione musulmana.
Non di facile comprensione per chi non conosce la Tradizione orientale.