Khadija e Malika, cugine, si ritrovano nella casa della loro infanzia in occasione delle nozze di un familiare. L’incontro e i preparativi della cerimonia sono occasione di ricordi, rimpianti, rivisitazione del passato con lo sguardo del presente. La storia della grande famiglia e insieme delle due protagoniste scorre così attraverso il flusso dei loro pensieri e i colloqui da cui traspaiono le sofferenze e le ribellioni. Ritrovando le emozioni dell’infanzia e della giovinezza, le due giovani donne si rispecchiano malinconicamente nel passato amato e odiato della grande casa, all’ombra del nespolo.
Yasmine Chami, con una scrittura poetica che coglie la realtà attraverso le emozioni, in Cerimonia supera la semplice testimonianza e ci regala uno sguardo sul “femminile” in un raffinato testo letterario.
È un quadro molto preciso della società marocchina tradizionale di Fes. L’importanza del raduno familiare in occasione di un matrimonio fa dire all’autrice che “ridere è forse una maniera pubblica di piangere”. Il romanzo è costruito attraverso le voci femminili, la madre, le zie, e soprattutto attraverso il monologo di Khadija, che osserva questa società in cui “l’avidità corrode i cuori”. Le tradizioni si perpetuano, anche se il paese cambia. Y. C. dice la sua collera con parole crude.
Tahar Ben Jelloun, Le Monde
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